
Domenica 21 Maggio 2023
PERSIDERA MUX 3: GM24 TV SOSPENDE LE TRASMISSIONI,
CENTO FAMIGLIE SENZA STIPENDIO DA MESI.
Per la cronaca, alla mezzanotte dello scorso giovedì 18 l’emissione è rimasta a schermo nero con il solo logo
fino a tarda mattinata quando le trasmissioni sono riprese con la ripetizione continua di questa breve televendita.


Oltre 100 famiglie in “telesvendita” perché la tv dello shopping non paga i lavoratori.
I dipendenti di GM24 hanno protestato sotto la sede della proprietà
contro i mancati pagamenti degli stipendi e per chiedere certezze sul futuro del canale delle televendite.
“E anche oggi ci pagano domani”. E’ l’amara ironia di uno degli striscioni esposti dai lavoratori della GM24 che,
dopo lo stato di agitazione e sette giorni di sciopero, hanno protestato in Piazza San Bernardo.
Una protesta sotto le finestre di IGI Investment, il fondo di private equity industriale guidato da Giuseppe Incarnato
che detiene la maggioranza delle quote dell’azienda di produzione radiotelevisiva
che ha fatto la sua fortuna commercializzando in tv, su web e social prodotti di marchi internazionali.
Una realtà che però sembra vicina all’implosione:
a pagarne le conseguenza i 105 lavoratori senza stipendio da mesi e senza alcuna certezza sul futuro.
Intanto pure la clientela è furiosa: mancano resi e rimborsi.
“Famiglie in telesvendita” – lo slogan carico di rabbia scelto da redazione, conduttori e tecnici sull’orlo del baratro.
“A questo si aggiunge il licenziamento degli addetti alla guardiania, alle pulizie e al call center”
– denunciano Filcams Cgil Roma Lazio, Fisascat CISL Roma Capitale e Rieti, Fistel CISL Lazio e UilTucs Roma e Lazio.
“Siamo stanchi di ascoltare parole che non si traducono in fatti, chiediamo risposte concrete dall’azienda di produzione di televendite.
Vogliamo ribadire che non ci arrendiamo: è inaccettabile che una società che ha assunto precisi impegni circa sei mesi fa, adesso getti i dipendenti di una realtà importante nel più totale disorientamento”.
Il riferimento è al piano da dieci milioni di euro annunciato dalla dirigenza in fase di ingresso nella società:
“Ci avevano promesso – raccontano i lavoratori – alta competitività nel mondo dell’e-commerce e big data,
un magazine e una sezione dedicata addirittura al metaverso”.
Un castello di carta crollato e con esso le aspettative dei dipendenti che non sanno cosa riserverà loro il futuro.
Tratto da: GM24, la tv dello shopping non paga i lavoratori (romatoday.it)
Hanno sfidato la pioggia e sono scesi in piazza i lavoratori di GM24, società di televendite e e-shopping.
Chiedono che siano pagati gli stipendi che non percepiscono più da almeno tre mesi
e che siano chiarite le prospettive di lavoro per circa cento lavoratori e lavoratrici.
“Siamo stanchi di essere ricevuti dai dirigenti per ascoltare parole che non si traducono in fatti,
mentre oltre cento famiglie navigano nell’incertezza”
scrivono i dipendenti rappresentati da Filcams Cgil Roma Lazio, Fisascat CISL Roma Capitale e Rieti, Fistel-CISL Lazio e UilTucs Roma e Lazio.
I sindacati ricostruiscono il declino degli ultimi mesi:
“sei mesi fa – prosegue la nota – abbiamo ricevuto precise garanzie dall’azienda,
che invece di rispettare gli impegni ha applicato un piano organizzativo inadeguato,
è in ritardo con l’erogazione degli stipendi e non fornisce alcuna certezza sul futuro.
In pochi mesi un’azienda importante sta colando a picco, e i lavoratori con lei: non permetteremo questa deriva”.
La società di e-commerce è interamente di proprietà italiana da quando, nel 2019, GM Comunicazione S.r.l di Marco e Giovanni Sciscione,
acquisisce il 100% delle azioni di HSE24 Spa.
Quest’ultima – fondata a Roma nell’ottobre 2010 e forte di uno spazio televisivo sul canale 63 del digitale terrestre –
nel 2018 era stata insignita del Best Multi-Channel champion EMMA Award.
Con la sua acquisizione GM24 fa un passo avanti nell’e-commerce con oltre un milione di clienti e un capitale sociale di sei milioni di euro.
Ora però la crisi. Lavoratori e lavoratrici, operatori del call center chiedono retribuzioni e certezze.
Negli scorsi mesi – riferiscono i sindacati – sono state fornite solo risposte elusive dall’azienda che non ha concesso un incontro formale.