Venerdì 17 Marzo 2023

ANALISI EUROPEE PER LO SPETTRO RADIOTELEVISIVO ITALIANO:
SITUAZIONE RADIOFONICA SEMPRE PIU’ INGARBUGLIATA IN AREA ADRIATICA E IONICA,
RISOLTE QUASI DEFINITIVAMENTE LE INTERFERENZE TV IN CROAZIA.

Il RSPG (Radio Spectrum Policy Group) ha tenuto altre 2 riunioni telematiche.
Qui di seguito analizziamo esclusivamente ciò che riguarda l’ ITALIA.
 
A LIVELLO RADIOFONICO
INTERFERENZE FM
 
La CROAZIA ha richiesto l’emissione di un parere che proponga una soluzione coordinata al problema transfrontaliero delle interferenze italiane
ai danni delle proprie stazioni FM, mentre durante la riunione del RSPG di Novembre 2022, la Comunità Europea ha reclamato la ricerca di
una soluzione per affrontare la violazione del diritto internazionale e dell’UE e non ha escluso di intraprendere le azioni appropriate se necessario.
Infine, a Dicembre 2022, la SLOVENIA ha richiesto il supporto del RSPG per la risoluzione dei disturbi transfrontalieri FM italiani.
Sarà sviluppato un piano d’azione, con scadenze, dove verranno affrontati i problemi in questione.
 
Secondo gli accordi di Ginevra 1984, l’ ITALIA ha ottenuto 4.644 assegnazioni, tuttavia le postazioni FM italiane risultano circa 16.000 effettive e
trasmettono tutte grazie ad un’autorizzazione nazionale risalente intorno al 1990, anche se la maggior parte occupa frequenze non coordinate.
Dopo gli anni ’90 sono stati autorizzati solo impianti utili a coprire le lacune.
Le attuali concessioni possono essere modificate per rispettare le normative ambientali.
 
L‘ ITALIA ha considerato le lettere presentate da CROAZIASLOVENIA come una richiesta di spegnimento delle proprie stazioni FM,
il che non è assolutamente possibile.
Il governo italiano vuole sviluppare il DAB, rilanciare la radio analogica e discutere con gli operatori e la loro associazione
in merito alle questioni riguardanti l’FM.
 
Basandosi sull’articolo 50 (comma 10) del Decreto Legislativo n. 208/2021, il gruppo di lavoro italiano sta analizzando l’ordinamento giuridico nazionale
per determinare il livello di rispetto degli obblighi internazionali, compreso il Regolamento Radio, valutando se il database FM del Ministero riflette
 o meno la situazione attuale, studiando l’efficienza delle reti e razionalizzando l’utilizzo delle frequenze radio FM dove possibile.
Al termine delle proprie attività, il gruppo di lavoro presenterà al ministro una relazione comprendente una serie di raccomandazioni
che potranno entrare in vigore solamente dopo la necessaria approvazione politica.
 
Il gruppo di lavoro italiano sta valutando le seguenti soluzioni:
  • rottamazione volontaria che dev’essere sostenuta legalmente e con finanziamenti adeguati;
  • spostamento obbligatorio al DAB che richiede una legge;
  • spegnimento della maggior parte delle frequenze FM con il rischio però di affossare il proprio settore ed il mercato FM.
 
Al momento la legge italiana prevede il passaggio esclusivo delle emittenti FM al DAB solo su base volontaria, invece,
secondo il RSPG sarebbe meglio effettuare uno switch-off obbligatorio alla radio digitale.
 
La SLOVENIA ha dichiarato che il proprio settore e il mercato FM corrono il rischio di essere danneggiati dai disturbi italiani
soprattutto perchè l‘ ITALIA sta utilizzando frequenze FM riservate ad altri Paesi a livello internazionale.
Il rappresentante della Comunità Europea è rimasto sorpreso da 
alcune sentenze dei tribunali italiani che hanno ignorato l’obbligo dell‘ ITALIA di adeguarsi al diritto internazionale.
 
La mancata disponibilità di frequenze FM alternative sta frenando la possibilità di risolvere alcune interferenze transfrontaliere italiane.
Un esempio è il caso che coinvolge i canali FM attivi dalla postazione croata di BIOKOVO, in particolare l’emittente HRT 1
interferita sugli 89,7 MHz dalle italiane Play Capital e Radio Kiss Kiss.
L‘ ITALIA ha dichiarato infatti che era impossibile trovare una soluzione per la carenza di frequenze radio alternative 
nell’intervallo di 400 kHz dove risultano accese ben 73 stazioni italiane.
Al momento si sta valutando solamente lo spostamento di Play Capital e Radio Kiss Kiss perché è stato ritenuto non plausibile ridurre la loro potenza.
6 emittenti italiane stanno disturbando il canale adiacente in questa banda, mentre finora è stata esclusa la disattivazione delle rimanenti 71 stazioni FM.
 
291 postazioni italiane stanno potenzialmente disturbando quelle di BIOKOVO (4 risultano registrate in base agli accordi di Ginevra 1984)
e, fra queste, ben 140 stanno trasmettendo con una potenza superiore a 1 KW.
A causa della tutela legale di cui godono le emittenti FM italiane, quelle che stanno interferendo BIOKOVO hanno diritto ad un cambio di frequenza.
 
L‘ ITALIA ha affermato che delle 206 frequenze nella banda FM, 120 stanno interferendo la CROAZIA e 100 la SLOVENIA.
Quest’ultima ha evidenziato che non esiste soluzione per circa l’80% dei casi di interferenze FM italiane
e l’unica possibilità sarebbe quella di disattivare alcune stazioni interferenti e ricollocare altrove quelle rimanenti.
L’obbligo di proteggere tutte le emittenti, anche quelle non coordinate, è impossibile per la mancanza di frequenze.
La CROAZIA è piuttosto contrariata dal fatto che l’ ITALIA autorizzi l’uso di canali FM assegnati ad altri Paesi
beneficiandone così a livello economico (dalle tasse), sociale e culturale.
 
L’ ITALIA ha presentato un’analisi che confronta il numero totale di assegnazioni GE84 registrate con la densità in termini di area per assegnazione
(FRANCIA 7.668 assegnazioni per 71 km2ITALIA 4.644 per 65 km2, CROAZIA 877 per 65 km2, SLOVENIA 623 per 33 km2, ecc.).
L’ ITALIA ha affermato che i nuovi requisiti, ad esempio quelli sloveni, e gli aspetti tecnici ridurranno la possibilità 
d’individuare e successivamente registrare frequenze FM alternative.
La CROAZIA ha considerato insignificanti le argomentazioni italiane, in quanto, a differenza degli altri Stati, sta occupando frequenze 
non coordinate ed utilizzando il quintuplo delle assegnazioni rispetto a quelle registrate in base a Ginevra 1984.
Ciò significa che la densità per l’ ITALIA è molto più bassa, intorno ai 10 km2 per assegnazione.
Inoltre bisogna anche considerare la potenza di trasmissione, la posizione, l’altezza, ecc.
Pure la SLOVENIA è in disaccordo con il parere italiano. Ha dichiarato che diversi suoi trasmettitori registrati a GE84 sono a bassa potenza
a causa del terreno collinare, invece, il Veneto, essendo una regione pianeggiante, può essere coperto da un singolo ripetitore.
 
Il RSPG ha chiesto all’ ITALIA di fornire nel prossimo incontro le scadenze delle attività del gruppo di lavoro
per poter deliberare sul piano d’azione che dev’essere preparato.
Attualmente non è possibile sapere quando termineranno i compiti del gruppo di lavoro, tuttavia, 
l’intenzione è quella di stabilire una data per la prossima riunione del 17 Febbraio.
Contemporaneamente l’ ITALIA vorrebbe risolvere alcune interferenza FM, ma prima serve il consenso dell’operatore italiano interessato,
e ha già chiarito che al momento non è previsto un piano FM nazionale a causa della carenza di sufficienti frequenze coordinate.
 
 
Per quanto riguarda i problemi FM con la FRANCIA, non c’è stata nessuna novità per la risoluzione dell’interferenza francese (Radio Nostalgie)
dal MONTE CORBU a Bonifacio sugli 88,4 MHz.
La campagna di misurazione congiunta prevista nel Novembre 2022 per valutare le potenziali interferenze alla RAI a Sassari e San Teodoro (SS),
in Sardegna, è stata annullata per mancanza d’accordo sul protocollo di misurazione.
Quest’ultimo è stato presentato all’ ITALIA prima dell’inizio dei rilevamenti e la FRANCIA è rimasta sorpresa dalla risposta ricevuta
secondo cui le misurazioni dovevano essere effettuate prima nel proprio territorio.
L’ ITALIA ha ricevuto le caratteristiche tecniche della postazione francese e, 
secondo i calcoli/simulazioni effettuati, queste non interesseranno la Sardegna.
L’ ITALIA non è pienamente convinta dei risultati della simulazione e ritiene che il luogo in cui la FRANCIA vorrebbe attivare la nuova postazione
non coprirà in maniera adeguata la località di Bonifacio a causa di alcune colline tra il trasmettitore e la città.
Sarà programmato un incontro bilaterale per discutere le simulazioni e dimostrare che il sito proposto è adeguato a coprire Bonifacio.
Anche se la nuova postazione sarà inferiore a quella vecchia, la FRANCIA ha garantito la copertura della propria città per circa l’80-90%.
 
 
Prosegue la fase di stallo fra MALTA e le interferenze FM italiane.
 
 
INTERFERENZE DAB (RADIO DIGITALE)
 
Non è stato compiuto nessun progresso per la firma dell’accordo Adriatico e Ionico per il DAB in particolare per i seguenti motivi:
 
• problemi di coordinamento transfrontaliero tra ALBANIA e MACEDONIA DEL NORD per l’utilizzo di alcuni canali
che stanno condizionando la suddivisione delle frequenze per i paesi dell’area Adriatica e Ionica.
A tal proposito il RSPG ha accettato il suggerimento del rappresentante della Comunità Europea d’invitare i 2 Paesi
a partecipare alla prossima riunione per facilitare gli scambi tecnici con gli Stati dell’UE interessati;
 
• la posizione assunta dalla SLOVENIA per la mancanza di un’intesa comune con l’ ITALIA sull’interpretazione delle regole ITU
come definite dal Regolamento Radio, per il rifiuto italiano alla richiesta di registrare ulteriori stazioni slovene nel piano di Ginevra 1984
e per gli aspetti relativi allo spostamento delle emittenti radiofoniche italiane dall’FM al DAB.
 
Il Paese balcanico ha chiesto all’ ITALIA le ragioni tecniche a sostegno della sua opposizione in modo da
poter confrontare i calcoli e risolvere eventuali incompatibilità.
L’ ITALIA ha risposto che i casi riportati dalla SLOVENIA risalgono alla fase di pre-coordinamento ed in alcune situazioni
queste richieste sono state ripresentate dopo le osservazioni italiane.
Altre richieste sono state pubblicate nel BR IFIC ITU e l’ ITALIA ha seguito le procedure previste dall’accordo di GE84.
Nonostante la consapevolezza dei problemi FM, l’ ITALIA considera dannose le condizioni della SLOVENIA per lo sviluppo del DAB nell’area adriatica.
Inoltre ha affermato che, dopo la firma dell’accordo DAB, allineerà immediatamente le proprie assegnazioni a quelle stabilite nell’intesa stessa
risolvendo quindi tutte le interferenze.
I 2 Paesi non riescono a trovare un accordo sull’inserimento delle disposizioni relative all’FM nell’intesa DAB.
Anche la CROAZIA ritiene che nel suddetto accordo debba essere specificato che il DAB 
dev’essere una delle soluzioni utili a risolvere le interferenze FM italiane.
 
In una riunione multilaterale organizzata dall’ITU nell’Ottobre 2017, l’ ITALIA aveva proposto le seguenti azioni:
 
• eliminazione caso per caso delle interferenze;
 
• preparazione di un piano DAB e revisione di uno FM, riducendo così l’uso della radio analogica
e mantenendo accese solo le postazioni FM compatibili con l’Accordo di Ginevra 1984.
 
E’ stato chiarito che la soluzione proposta nel 2017 non è in contraddizione con i piani attuali italiani
ed è stata riconosciuta l’importanza del DAB nel risolvere i disturbi FM. Tuttavia, la legge italiana prevede il passaggio
delle stazioni FM interferenti al DAB solo volontariamente, ma CROAZIA, SLOVENIA e il RSPG preferirebbero
uno spostamento obbligatorio anche attraverso la rottamazione volontaria dei canali FM in cambio di soldi.
 
Il RSPG ha nuovamente suggerito di continuare le discussioni all’interno del gruppo adriatico e ionico e
raggiungere dei compromessi per concordare il testo dell’accordo DAB.
 
La CROAZIA ha affermato che tutti i paesi dell’area adriatica e ionica sono consapevoli dei benefici di quest’accordo,
in particolare per la risoluzione dei disturbi FM e DAB.
 
 
Per quanto riguarda le interferenze sui canali 12A, 12B, 12C e 12D, l’ ITALIA ha deciso di spostare provvisoriamente
2 reti nazionali sui blocchi 7C e 7D in attesa della firma dell’accordo Adriatico e Ionico per il DAB.
La CROAZIA ha segnalato (via e-mail nel Dicembre 2022) di aver rilevato su queste 2 frequenze un livello d’interferenza pari a 70 dBµV/m.
Dunque ha notato, così come la SLOVENIA, che l’ ITALIA ha già iniziato a cambiare le frequenze, senza però consultare gli Stati confinanti.
I 2 Paesi balcanici hanno richiesto un piano dettagliato di tutti i trasmettitori italiani da spegnere e dei relativi parametri tecnici associati.
All’ ITALIA è stato consigliato un processo trasparente e chiaro quando si tratta di proporre soluzioni che coinvolgono gli Stati limitrofi.
Secondo l’ ITALIA, l’accensione dei blocchi 7C e 7D non avrà alcun impatto sul territorio sloveno e croato e,
se la proposta verrà accettata, le frequenze 12A e 12C saranno libere da interferenze entro Giugno 2023.
 
È stata considerata la possibilità di sfruttare uno qualsiasi dei diritti GE06 attualmente inutilizzati, ma è stato ritenuto impossibile in quanto,
secondo il piano DAB italiano, verranno tutti sfruttati, compresi quelli attualmente spenti.
Nelle regioni settentrionali affacciate sull’Adriatico (dal Friuli-Venezia Giulia alle Marche) non risultano canali GE06 italiani vuoti
e contemporaneamente i blocchi 7C e 7D non appartengono a CROAZIASLOVENIA 
nell’area di coordinamento secondo gli accordi di Ginevra 2006.
La frequenza VHF 7 risulta assegnata all’ ITALIA nelle regioni centro-meridionali adriatiche.
 
L’ ITALIA ha inoltre sottolineato che, in base al piano di GE06, questa frequenza è riservata a SAN MARINO, ma
dopo la firma di un accordo bilaterale, l’ ITALIA può utilizzare questo canale nel proprio territorio.
La CROAZIA vuole dei chiarimenti sull’intesa raggiunta tra i 2 Paesi per lo sfruttamento di questo canale
poiché per SAN MARINO la potenza usata da questa stazione è bassa.
Secondo la SLOVENIA, i diritti sanmarinesi non possono essere utilizzati nel territorio italiano, ad esempio in Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
 
Recentemente sono state accese le postazioni triestine di CONCONELLO e MUGGIA sul blocco 7D.
Per risolvere le interferenze DAB italiane, la SLOVENIA preferirebbe la sostituzione del canale 12 con le frequenze VHF 5 e 8,
essendo entrambe diritti GE06 italiani e secondo le misurazioni risultano liberi.
Il Paese balcanico è disposto ad esaminare eventuali misure tecniche, anche temporanee, 
nel rispetto però delle relative procedure di coordinamento delle frequenze.
L’ ITALIA ha affermato che per le misure provvisorie cerca di trovare soluzioni senza provocare alcun impatto.
 
Per quanto riguarda i propri canali vacanti, ha fatto riferimento al proprio piano nazionale provvisorio per il DAB
che prevede reti nazionali e reti che sono state stabilite e che verranno attivate a tempo debito.
L’ ITALIA ha assicurato che tutti i suoi diritti GE06 sono inclusi nel suddetto piano,
mentre la frequenza VHF 5 sarà utilizzata per i segnali televisivi.
In merito alle procedure di coordinamento delle frequenze GE06, l’ ITALIA ha ritenuto superfluo attuarle,
trattandosi di operazioni temporanee.
 
 
A LIVELLO TELEVISIVO
 
L’ ITALIA ha dichiarato di aver spento tutti i propri trasmettitori TV nell’area di coordinamento adriatica 
sulle frequenze UHF 21, 22272829, 31, 41 e 45, dove la CROAZIA aveva riscontrato delle interferenze residue.
 
L’ ITALIA ha affermato di aver liberato i canali UHF 22 e 31 nella zona di coordinamento adriatica fra Giugno e Luglio 2022
e la conferma è arrivata anche dagli uffici locali che si occupano del monitoraggio radio.
La CROAZIA ha accettato questa spiegazione, esprimendo però qualche perplessità sulle date delle misurazioni e
dello spegnimento dei segnali televisivi italiani. Ha promesso di ripetere le rilevazioni su questi canali aggiornando così il RSPG.
 
L’ ITALIA non ha individuato alcun segnale nella zona di coordinamento adriatica nemmeno sulle frequenze UHF 21, 27, 28, 29, 41 e 45,
quindi eventuali interferenze potrebbero provenire al di fuori di quest’area e, secondo l’accordo Adriatico per la banda UHF,
non ci sono restrizioni ai parametri delle stazioni televisive situate fuori dalla zona di coordinamento,
di conseguenza tali disturbi non possono essere considerati dannosi.
L’ ITALIA ha accettato di condividere (via e-mail) con la CROAZIA le informazioni tecniche dei trasmettitori
per poter effettuare le necessarie verifiche e confrontare i risultati con le misurazioni effettive.
 
Per quanto riguarda l’interferenza segnalata sulla frequenza UHF 37, l’ ITALIA ha osservato che, in base all’accordo Adriatico,
questo canale è assegnato esclusivamente all’area occidentale. Probabilmente c’è stato uno scambio di frequenze con l’ ALBANIA.
ITALIA e CROAZIA hanno deciso di analizzare la situazione dopo l’incontro del RSPG.
 
Nel frattempo, oltre ai problemi di coordinamento con la MACEDONIA DEL NORD per la banda VHF III,
l’ ALBANIA deve ancora spegnere i propri segnali TV sui 700 MHz.
In entrambi i casi se ne riparlerà in occasione dei negoziati di adesione del Paese balcanico all’UE.
 
Il prossimo incontro del RSPG è previsto online per il 21 Marzo, ma esclusivamente per la banda FM.
 
La riunione completa si terrà il 16 Maggio.