
Lunedì 13 Novembre 2023
AL VIA LE ASSEGNAZIONI DAB AI CONSORZI LOCALI:
ECCO LE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE IN EMILIA-ROMAGNA, MARCHE E SARDEGNA.
IL PUNTO DI MAURO ROFFI.

A cura di Mauro Roffi
Dopo la Tv, anche per il mondo della Radio si entra nella fase cruciale per le assegnazioni delle frequenze previste
in ciascuna regione (Area Tecnica) per ciò che riguarda il digitale, ovvero il DAB+, per le emittenti locali e i loro consorzi;
si uscirà così finalmente da una cosiddetta ‘fase sperimentale’ del digitale radiofonico
(comprese le reti attualmente in onda) durata davvero una vita.
Ricordiamo che per le Radio nazionali tre reti sono già state attribuite ad altrettanti consorzi,
anche se è in atto un contenzioso da parte della Rai per il tipo di rete che le è stato assegnato.
Per ciò che riguarda le Radio locali, le premesse erano state poste dal piano DAB+ approvato lo scorso anno dall’Agcom,
di cui stralciamo di seguito alcune parti:
“Per la radiodiffusione sonora in tecnica digitale è utilizzata la banda di frequenza 174-230 MHz (banda VHF-III).
Il quadro pianificatorio è delineato dal Piano nazionale provvisorio di assegnazione delle frequenze in banda VHF-III
per il servizio di radiodiffusione sonora in tecnica digitale DAB+ (PNAF-DAB) approvato con la delibera n. 286/22/CONS.
In particolare, il PNAF-DAB pianifica le frequenze per le seguenti
reti di radiodiffusione sonora in tecnica digitale:
– n. 3 reti in ambito nazionale con struttura isofrequenziale per macroaree di diffusione;
– n. 54 reti in ambito locale con copertura regionale, di cui 27 decomponibili in sub-bacini;
– n. 36 reti in ambito locale con copertura pluri-provinciale o provinciale.
Il piano viene rubricato provvisorio in quanto rimane formalmente aperto, sotto il coordinamento del Ministero
dello sviluppo economico, un tavolo negoziale internazionale per la pianificazione delle frequenze lungo il bacino adriatico,
all’esito del quale potrebbero essere riviste, ove necessario, alcune attribuzioni di frequenza all’Italia”.
Sulla base di questa pianificazione, il Ministero competente (Mimit – Ministero delle Imprese e del Made in Italy)
ha pubblicato nei mesi scorsi buona parte dei bandi regionali (altri sono in arrivo in questi giorni)
per avviare le procedure di assegnazioni ai consorzi di emittenti locali.
C’è molta curiosità per gli esiti, per capire se ci sia realmente il rischio di vedere esclusi alcuni consorzi (con le relative emittenti)
in caso di più domande per una stessa area, con tanto di sedute pubbliche e eventuali procedure di selezione,
come già visto nel digitale televisivo, con tutti i problemi che ha generato, specie in alcune regioni.
Si era partiti ne mesi scorsi con i bandi per Emilia-Romagna, Marche, Sardegna e Lazio,
con scadenza per le domande in agosto.
Ci sono voluti un po’ di mesi ma ora finalmente ci siamo, anche se per il Lazio c’è qualche ulteriore ritardo.
Il periodico ‘Teleradiofax’ di Aeranti-Corallo (associazione molto attiva in tema di DAB)
ha fatto un interessante quadro degli esiti di questi bandi:
“La DGSCERP del Mimit ha pubblicato giovedì 9 novembre l’elenco delle manifestazioni di interesse pervenute
allo stesso Ministero delle società consortili ammesse alle procedure per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze
per il servizio di radiodiffusione sonora terrestre in tecnica digitale di cui al PNAF-DAB relativamente ai bacini d’utenza:
8 (Emilia-Romagna), 11 (Marche) e 20 (Sardegna).
In relazione a tali tre bacini, ecco la situazione:
Bacino di utenza 08 (Emilia-Romagna):
la pianificazione Agcom prevede 3 reti a carattere regionale.
Le manifestazioni di interesse presentate sono state tre, di cui due per la rete n. 2 e una per la rete n. 3 e nessuna per la rete n. 1.
Conseguentemente, le due società consortili che hanno chiesto la rete n. 2 parteciperanno alla seduta pubblica
prevista dall’art. 4, comma 4 dei bandi, in quanto in presenza di più di una società consortile interessata a concorrere per la medesima rete,
al fine di procedere all’assegnazione diretta dei diritti d’uso, il Ministero convoca in seduta pubblica le società concorrenti
al fine di verificare la possibilità del raggiungimento di un accordo in relazione alla scelta della rete.
Ricordiamo, infine, che la pianificazione Agcom prevede nel bacino di utenza n. 8 una rete per la provincia di Parma.
Quest’ultima rete non è stata oggetto di alcuna manifestazione di interesse.
Bacino di utenza 11 (Marche):
la pianificazione Agcom prevede 3 reti a carattere regionale.
Le manifestazioni di interesse presentate sono state due, di cui una per la rete n. 1, una per la rete n. 2, nessuna per la rete n. 3.
Bacino di utenza 20 (Sardegna):
la pianificazione Agcom prevede 3 reti a carattere regionale.
Le manifestazioni di interesse presentate sono state due, di cui una per la rete n. 1, una per la rete n. 3, nessuna per la rete n. 2”.
Come si vede, ci sono anche bandi andati deserti (magari contrariamente ad alcune previsioni)
e in tal caso è prevista in un futuro non prevedibile una ripetizione della procedura.
Ma chi ha ‘manifestato interesse’, invece, nelle diverse regioni?
In Emilia-Romagna per la rete regionale n. 3 si è fatto avanti il consorzio Radio Digitale Emilia Romagna scarl;
per la rete n. 2, invece, sono ‘in concorrenza’ (anche se sembra verosimile, magari, un ricorso alla rete n. 1, libera, per uno dei due)
CR DAB scarl e Emilia Romagna DAB scarl.
Per le reti con una sola manifestazione di interesse si dovrebbe procedere direttamente alla assegnazione,
in caso di possesso dei requisiti da parte del consorzio che ha ‘presentato domanda’.
Ma veniamo alle Marche.
Qui per la rete regionale n. 1 ha manifestato interesse il consorzio Adria DAB Marche scarl,
per la rete n. 2 il consorzio Marche DAB scarl.
In Sardegna, infine, alla rete regionale n. 1 è interessato il consorzio Digital Radio Group scarl (noto anche come DRG),
alle rete n. 3 il consorzio Ria Sardegna scarl.
Chi è interessato a capire quali emittenti partecipino ai vari consorzi o siano in onda attualmente nella fase sperimentale del DAB+
può consultare le preziose tabelle di litaliaindigitale.it, in particolare in Sardegna,
nelle Marche per Adria DAB e in Emilia-Romagna per CR DAB e Emilia Romagna DAB.
Per chiudere, allora, eccoci agli ultimi due consorzi di questo piccolo elenco.
Di Radio Digitale Emilia Romagna dava notizia un comunicato del luglio 2021 di Aeranti-Corallo
che la definiva una delle nuove società consortili realizzate all’epoca nell’ambito dell’associazione
“per l’esercizio dell’attività di operatore di rete” in campo DAB+.
Radio Digitale Emilia Romagna risultava così “partecipata da Radio Company, Easy Network, Mondo Network, Punto Radio, Radio Antares,
Radio Base, Radio Birikina, Radio Fiore, Radio Mater Centro Nord, Radio Padova, Radio Piterpan, Radio Popolare, Radio Record Rete Romagna,
Radio Sorrriso, Radio Sound, Radio Viva, Radio Voce della Speranza, Radionova”.
Il mese prima, nel giugno 2021, un altro comunicato, sempre di Aeranti-Corallo, dava poi notizia del fatto che nelle Marche
“dopo Adria Dab Marche, si è costituita una seconda società consortile regionale per la “digital radio” chiamata Marche Dab”.
Il consorzio risultava partecipato dalle “seguenti emittenti radiofoniche locali Aeranti-Corallo:
Radio Antares, Radio Bruno, Radio Duomo, Radio Italia Anni 60, Radio Mater, Radio Nuova Macerata,
Radio Studio Delta, Radio Gamma Regione Romagna, Radio Stella, Veronica My Radio 2”.