Sabato 3 Luglio 2021 ANALISI EUROPEE PER LO SPETTRO RADIOTELEVISIVO ITALIANO: SITUAZIONE SEMPRE PIU' DELICATA TRA ITALIA E CROAZIA. Il RSPG (Radio Spectrum Policy Group) ha effettuato 4 riunioni via web in data 18 Marzo, 20 Aprile, 6 e 25 Maggio del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche
(CECE). La riunione del 6 Maggio ha riguardato anche
gli altri argomenti del “good offices” (altre interferenze italiane,
banda dei 700 MHz al confine UE). Qui di seguito analizziamo esclusivamente ciò che riguarda l'ITALIA. A LIVELLO RADIOFONICO INTERFERENZE DAB (RADIO DIGITALE) Per la banda VHF è fissato un ulteriore inontro per ultimare e siglare un accordo durante l'estate. Successivamente l'ITALIA definirà il proprio
piano VHF che rispetterà quelli firmati con gli altri Paesi confinanti. INTERFERENZE FM Per i problemi sulla piattaforma FM, la situazione è sempre in stallo fra ITALIA e CROAZIA, SLOVENIA e MALTA. La CROAZIA
non ha notato miglioramenti nè sugli 89,7 MHz dal ripetitore di MONTE BIOKOVO, nè per gli altri casi. L'ITALIA non ha suggerito nulla a causa di cambiamenti di personale interno e ha chiesto di poter organizzare un confronto con le
emittenti croate e italiane per trovare più facilmente delle soluzioni. L'ITALIA ha chiarito che le licenze FM non hanno scadenze limitate. La CROAZIA ha ricordato che già a Maggio 2020 era stata individuata come unica soluzione il cambio di frequenza dei 2 trasmettitori co-canale FM (l'abruzzese Play Capital e la partenopea Radio Kiss Kiss), per cui è responsabilità dell'amministrazione italiana individuare i canali alternativi. L'ITALIA ha ammesso di avere difficoltà a trovare nuove frequenze per le
stazioni FM autorizzate, a causa della propria banda FM sovraffollata, ma ha garantito il massimo sforzo. E' stato suggerito che in caso di mancanza di frequenze
alternative, è necessario il trasferimento verso la piattaforma DAB. E’ stata ricordata la soluzione a medio termine della precedente riunione: • l'ITALIA includerà nella propria legge interna, analogamente alla banda VHF, che
l'AGCOM definisca un piano per la banda FM esclusivamente basato sui
diritti internazionali italiani; • CROAZIA, SLOVENIA e ITALIA devono negoziare un nuovo accordo nella banda FM garantendo un accesso equo e l’ottimizzazione della capacità per ogni paese; L'Italia
ha indicato che, da Gennaio 2020, è obbligatorio per legge
vendere apparecchiature radio che permettono la ricezione di segnali audio digitali per facilitare il rapido sviluppo del mercato DAB. Per
quanto riguarda la soluzione a medio termine, AGCOM è vincolata dalla
legge vigente per creare il piano FM solo dopo che il mercato DAB si è
diffuso. Tuttavia, la Direttiva AVMS potrebbe consentire all'AGCOM di definire il Piano FM insieme a quello DAB. L'ITALIA
ha sottolineato che per creare il piano FM è necessaria la disponibilità di frequenze coordinate e quindi ciò conferma il bisogno di discutere un accordo adeguato con i paesi vicini. La CROAZIA ha dichiarato che il nuovo piano DAB italiano dovrebbe
ridurre in modo significativo le interferenze dannose in banda FM e prevede il massimo impegno italiano. Il rappresentante
della CE ha ricordato che l'articolo 45 del CECE obbliga gli Stati
membri a rispettare gli accordi internazionali (GE84 e
Regolamenti Radio) e sottolineato che l'articolo 18 del CECE
consente all'amministrazione italiana di modificare i diritti
dell'emittente per ragioni giustificate e in modo proporzionato, perciò ha
chiesto un piano concreto all’ITALIA. La SLOVENIA ha espresso la propria preoccupazione, in quanto queste possibili soluzioni potrebbero essere già in pericolo a causa di molti nuovi programmi presenti sul DAB italiano, ma non sulla
banda FM, il che può impedire lo spostamento fra le 2 piattaforme radio. E' stato chiesto all'ITALIA di trovare una soluzione
concreta (ad es. preparare la legge, avviare il coordinamento con i confinanti) senza più aspettare e presentare una tabella di marcia per l'attuazione di questa
soluzione a medio termine. MALTA non ha notato miglioramenti e sta riprogettando la banda FM basandosi su diversi parametri tra cui coordinamento, interferenze, campi
elettromagnetici, esigenze, ecc. Tuttavia sarà molto
importante che l'ITALIA garantisca il rispetto delle caratteristiche
concordate per evitare il ritorno delle interferenze. MALTA ha anche
preso atto dell'attuale ottimizzazione del piano FM dei paesi
africani con l'assistenza dell'ITU, il che può condizionare questa
situazione. Secondo la FRANCIA, l'ITALIA deve spegnere il segnale di Radio Deejay sugli 88,2 MHz, non corrispondenti ad alcun diritto italiano, e che
interferisce con il diritto francese sugli 88,3 MHz, oppure accettare la
proposta francese di valutare con una campagna di misurazione
congiunta l'impatto di un'emissione co-canale fra il trasmettitore di MONTE CORBU e quello della RAI di SAN TEODORO con copertura sugli 88,4 MHz. Secondo
le simulazioni francesi, l'interferenza sugli 88,4 MHz in SARDEGNA
rimarrebbe limitata, in base al calcolo del C/I, invece, secondo quelle italiane, ci sarebbe un impatto dell'emissione dal MONTE CORBU rispetto
al trasmettitore RAI di SAN TEODORO sugli 88,4 MHz iscritti a GE-84. Si rendono necessarie le
analisi dei risultati delle rilevazioni che si stanno effettuando. La FRANCIA ha risposto che le caratteristiche di emissione iniziali erano vicine a quelle di GE-84, anche con antenne d'altezza inferiore e dovrà trasmettere le precise
caratteristiche di MONTE CORBU per la proposta degli 88,4 MHz insieme all'analisi delle interferenze in base al C/I e ai criteri di GE-84. L'ITALIA valuterà la possibilità di una misurazione congiunta, apprezzata anche dal RSPG affinchè si possa risolvere questa situazione. A LIVELLO TELEVISIVO - COORDINAMENTO IN VISTA DEL 5G Per quanto riguarda le interferenze TV i problemi rimangono sempre e solamente con la CROAZIA. A Gennaio 2021
il Radio Spectrum Policy Group (RSPG) ha ricevuto dal Paese balcanico una richiesta per avviare la procedura prevista dall'articolo 28 del codice
europeo delle comunicazioni elettroniche (CECE), che riguarda i
problemi di interferenza transfrontaliera con l'ITALIA. Il paragrafo 3 del seguente articolo afferma che: "al fine di garantire il rispetto del paragrafo 1, qualsiasi Stato
membro interessato può chiedere al RSPG di utilizzare il suo good
offices per affrontare qualsiasi problema o controversia in relazione al
coordinamento transfrontaliero o alle interferenze dannose
transfrontaliere. Se appropriato, il RSPG può emettere un parere
proponendo una soluzione coordinata riguardo a tale problema o
controversia”. La richiesta croata è duplice: • risolvere le interferenze delle emittenti televisive italiane sulle frequenze (21, 22, 23, 27, 28, 29, 33, 34, 35,
39, 41, 43 e 45) per le quali la CROAZIA gode di diritti internazionali (GE06), tenendo
conto del nuovo piano croato utilizzato nell'Ottobre 2020 per lo spostamento dei programmi TV sotto i 700 MHz. •
risolvere le interferenze dei canali televisivi italiani attivi
nella banda dei 700 MHz, che sarà autorizzata per l'uso da parte degli
operatori mobili in CROAZIA nel Luglio 2021. Nelle precedenti discussioni del “good offices",
l'obiettivo era risolvere i disturbi sui canali TV attivi nei
paesi limitrofi. Negli ultimi anni, l'ITALIA ha spento i trasmettitori
TV non coordinati situati in alcune regioni e attivi su frequenze utilizzate anche in CROAZIA secondo il piano GE06. Ciò ha provocato una
significativa riduzione dell'interferenza dannosa, anche se il Paese balcanico ha continuato a segnalare disturbi residui sulle
proprie frequenze TV coordinate in attività. rilascio dei 700 MHz. La scadenza finale è
stata fissata per il 30 Giugno 2022. Dunque, per allinearsi alla decisione UE sull’UHF, la Croazia ha lberato i 700 MHz da Ottobre 2020. Il nuovo piano televisivo croato include alcuni canali GE06 (21, 22, 23, 35) nell'area
di coordinamento (assegnazioni croate D5, D7, D8, D9) con interferenze
dannose significative da parte di ripetitori italiani. Tabella 1: Piano croato nell'area di coordinamento da ottobre 2020 In tutti i canali GE06 croati (21, 22, 23, 27, 28, 29, 33, 34, 35,
39, 41, 43 e 45), l'ITALIA non ha diritti nell'area di
coordinamento, ma ha concesso autorizzazioni alle emittenti regionali. L'attuale roadmap italiana prevede di spegnere queste frequenze tra Settembre e Dicembre 2021 nella parte settentrionale della regione
adriatica (Area 3) e tra Aprile e Giugno 2022 per la parte meridionale
(Area 4). Per ridurre l'interferenza ai danni della CROAZIA,
l’ITALIA ha attivato un meccanismo per incentivare il rilascio
anticipato di queste frequenze, che è stato applicato 2 volte (Maggio
2020 e Febbraio-Marzo 2021). Il numero dei richiedenti non era tuttavia
sufficiente per disattivare completamente questi canali, nonostante lo spegnimento di 393 assegnazioni (cioè 1 canale in una provincia), di cui 73 nell'area di coordinamento con la CROAZIA. Sono ancora attivi su queste frequenze ben 765 ripetitori italiani, di cui 211 con una potenza superiore a 1kW
nell'area di coordinamento. Il livello di
interferenza è misurato a 10 metri (sopra il livello del suolo) e varia
tra i canali: La situazione è
particolarmente delicata perché nella maggior parte dei
casi c'erano meno disturbi prima del processo migratorio. • Livelli di interferenze superiori a 70 dBuV/m sono presenti anche sui canali 29
e 43, che la CROAZIA intende attivare da Dicembre 2021. Anche la frequenza 27 potrebbe essere accesa dopo l’1 Dicembre
2021. Sul canale 34, le interferenze
raggiungono livelli fino a 60 dBuV/m. • i disturbi raggiungono livelli fino a 65 dBuV/m sulle frequenze (28, 34, 39, 41). L'ITALIA ha garantito che, da Giugno
2022 autorizzerà l'uso dei canali TV solo dove ha diritti
internazionali, come definito dall'accordo multilaterale UHF Adriatico-Ionico. Figura
1: Emittenti televisive italiane che operano sui canali televisivi
croati (verde = 0, verde chiaro = fino a 3, arancione = più di 3) Per la CROAZIA, attendere lo switch-off del giugno 2022 significherebbe un ulteriore anno di interferenza. Per questo motivo ha avanzato alcune richieste: a) per i trasmettitori interferenti in funzione sui canali utilizzati da Ottobre 2020 e non precedentemente usati, è stato chiesto di risolvere la situazione prima dell'estate 2021 a causa
del rischio di propagazione eccezionale che peggiorerebbe il già
elevato livello di interferenza. La situazione più critica
riguarda la frequenza 35 e, in misura minore, il canale 22. Tuttavia, alcuni spostamenti dovrebbero essere possibili verso
alcuni canali italiani o, con l'accordo dell'amministrazione croata: • sul canale 27 croato che non sarà operativo prima di Dicembre 2021, oppure • verso altri canali croati dove è sufficiente la separazione geografica
(es. nord Italia per una frequenza utilizzata solo nel sud della costa
croata o nel sud Italia solo per un canale utilizzato nel nord della
costa croata). La tabella 2 fornisce il numero dei trasmettitori
italiani interferenti ad alta potenza (>1 kW) nel rispetto di ogni
canale croato, anche se si tratta di un'approssimazione sommaria dei
ripetitori coinvolti. Alcuni di questi trasmettitori ad alta potenza
possono avere una buona discriminazione nei confronti della CROAZIA, mentre altri con potenza inferiore possono anche
interferire con il Paese balcanico. L'ITALIA sta realizzando un’analisi più
dettagliata per dare priorità ai trasmettitori da spostare, basandosi sui risultati delle misurazioni della CROAZIA. b) Per altri canali
in esercizio o che saranno operativi da Dicembre 2021, la Croazia chiede lo spegnimento entro Dicembre 2021. La situazione più critica riguarda i canali 29 (D8/D9) e 43 (D8), che saranno in
funzione a fine 2021, mentre la frequenza 34 in D5 è potenzialmente interessata da trasmettitori situati in Nord Italia (Area 3) che
verranno spenti a Dicembre 2021. Tabella
2: Trasmettitori italiani ad alta potenza che utilizzano canali croati
nell'area di coordinamento (N = area3, CS = area4) La tabella di marcia italiana prevede lo spostamento completo delle trasmissioni al di sotto dei 694 MHz nel Giugno 2022 sul versante Adriatico-Ionico. Tuttavia, notando che l'interferenza televisiva ha un impatto decisamente maggiore nella banda di ricezione della stazione base dei cellulari, ovvero sui canali UHF 50-53, l’ITALIA ha deciso di anticipare lo spegnimento di questi canali tra Settembre e Dicembre 2021. L'uso prolungato delle frequenze 50-53 fino a questa data è dettagliato nella figura 3. Figura 3: Emittenti televisive italiane nei canali 50-53 (verde = 0, verde chiaro = fino a 3, arancione = più di 3) L'autorizzazione agli operatori di telefonia mobile croata sarà concessa nel Luglio 2021 e ciò potrebbe provocare una potenziale situazione di interferenza dannosa per un periodo compreso tra 2 e 6 mesi. Pertanto, la CROAZIA ha chiesto all'ITALIA di sospendere le trasmissioni sui canali 50-53 entro Luglio 2021. I canali 50 e 52 sono diritti GE06 italiani mentre i canali 51 e 53 sono diritti GE06 croati. La situazione più critica è sulle frequenze 50 e 52, utilizzate da emittenti nazionali. L’ITALIA ha sottolineato il rischio di anticipare il rilascio dei 700 MHz, a causa del cambiamento di tecnologia (DVB-T2 / MPEG4 e in alcuni casi DVB-T2 / HEVC) che potrebbe ripercuotersi sui telespettatori. non deve attenersi alla decisione UE sull’UHF. Il problema dell'interferenza in CROAZIA causata dal trasmettitore situato nel territorio sanmarinese deve essere discussa in negoziati bilaterali tra i 2 Paesi. Tuttavia un accordo tra ITALIA e SAN MARINO garantisce un'estensione di copertura a SAN MARINO con ripetitori sul territorio italiano, quindi di competenza dell'amministrazione italiana, e non coordinati con la CROAZIA secondo le procedure GE06. Il Paese balcanico ha chiesto dunque all'ITALIA di spegnere le trasmissioni sul canale 51 dal proprio territorio entro luglio 2021. Non è ancora chiaro se la CROAZIA è più disturbata dai ripetitori in territorio italiano oppure da quello principale sammarinese. Sono in corso trattative bilaterali tra ITALIA e SAN MARINO e l'accordo da definire riguarderà, tra l'altro, il tema della diffusione televisiva. La proposta attualmente sotto discussione è che SAN MARINO spegnerà tutti i ripetitori e perciò è previsto il completo rilascio del canale 51 sul lato occidentale della regione adriatica entro la fine del 2021. Le frequenze 50 e 52 sono attualmente utilizzate da operatori nazionali italiani, preoccupati per l'anticipazione della migrazione al DVB-T2 che comporta il passaggio a un canale sotto i 700 MHz. Per consentire lo spegnimento di queste frequenze in anticipo rispetto alla scadenza (fissata dalla legge italiana nel dicembre 2021), l'ITALIA valuterà lo spostamento temporaneo di alcuni ripetitori verso i canali 54, 55, 56, 58 e 60 (altri diritti GE06 dell'Italia), a seconda dello spazio disponibile. Se necessario, potrebbero essere utilizzati anche i canali croati 57 e 59 per lo stesso scopo, previo accordo della Croazia. È riconosciuto che l'interferenza temporanea nella banda di ricezione del terminale dei 700 MHz non dovrebbe essere problematica. I terminali sono meno sensibili alle interferenze, hanno un guadagno d'antenna più basso e un'altezza dell'antenna inferiore. Ci possono essere casi in cui i ripetitori vicino al confine potrebbero influenzare la buona ricezione del terminale in alcune aree, ma questi dovrebbero essere identificati e trattati individualmente, sulla base dei dati del trasmettitore forniti dall'Italia. E' stata suggerita la seguente soluzione coordinata che ITALIA e CROAZIA dovranno aggiornare fino a Giugno 2022. • L’ITALIA dovrebbe spegnere tutti i trasmettitori che disturbano la CROAZIA sui canali 21, 22, 23 e 35 prima dell’1 Luglio 2021, accordo che di fatto non è ancora stato attuato. • L’ITALIA dovrebbe continuare a identificare i ripetitori interferenti rimanenti in altri canali attualmente autorizzati dalla CROAZIA per poterli disattivare dall’1 Dicembre 2021. • L’ITALIA dovrebbe spegnere tutti i propri trasmettitori TV non coordinati nella banda 470 - 694 MHz ed attenersi all'Accordo UHF Adriatico al più tardi entro Giugno 2022. • l’ITALIA deve spegnere tutti i trasmettitori dell'area di coordinamento sui canali 50, 51 (compresi i programmi di SAN MARINO), 52 e 53, prima del 15 Agosto 2021. • l’ITALIA deve trattare con SAN MARINO la disattivazione della frequenza 51 e riferire lo stato della trattativa nel Settembre 2021. • ITALIA e CROAZIA dovrebbero considerare individualmente il caso dei trasmettitori TV che possono creare forti interferenze ai canali 57-60 (cioè banda ricevente terminale), entro Dicembre 2021. Diritti italo/croati secondo l'accordo GE06 e l'accordo Adriatico UHF. Nota: il
canale 46, diritto GE06 croato, è stato convertito in diritto italiano
nell'accordo Adriatico al fine di mantenere l'equilibrio, rilevando che l'Italia ha perso più canali nella banda dei 700 MHz Pur riconoscendo il diritto della CROAZIA di richiedere l'applicazione dell'articolo 28, l’ITALIA
ha chiaramente risposto di non poter risolvere questa situazione
che non è in linea con il calendario stabilito dalla legge italiana, ma
ha garantito il massimo sforzo per soddisfare le scadenze corrispondenti
e migliorare la situazione. L' ITALIA ha inoltre proposto dopo
l'ultimo incontro di sostituire la dicitura “soluzione
coordinata” con “soluzione proposta” nella sezione 3 del parere in modo
da chiarire che • il parere finale presenterà alla CE una
"soluzione proposta" per conto del RSPG, rappresentando tutti i
risultati attesi e le tempistiche; • l’ITALIA cercherà di onorarlo entro i limiti di ciò che è realisticamente possibile (cioè un approccio del "miglior sforzo"). L'ITALIA non può impegnarsi a rispettare i termini fissati nel par. 3 “Proposta soluzione coordinata” spiegandolo con le seguenti motivazioni: • la futura adozione del nuovo standard digitale terrestre (DVB-T2 / HEVC) consentirà di soddisfare le esigenze delle emittenti tv utilizzando meno frequenze ed inoltre sarà possibile liberare tutte le frequenze assegnate alla CROAZIA. Per raggiungere questo obiettivo, l'ITALIA ha stabilito per legge dal 2018 una tabella di marcia per il passaggio al DVB-T2 / HEVC e il rilascio simultaneo di tutti i canali interessati. La scadenza è fissata a Giugno 2022, in conformità con la decisione (UE) 2017/899, che ha consentito a ciascun Stato membro un ritardo di massimo 2 anni rispetto alla prima scadenza del 30 Giugno 2020 per il rilascio dei 700 MHz. Parte dei risultati (in particolare lo spegnimento dei canali UHF 50-53 e la liberazione dei canali televisivi croati nel nord Italia) sono previsti entro Dicembre 2021: questo anticipo è stato deciso per accontentare i paesi vicini. Per questo motivo, l'ITALIA ritiene praticamente impossibile accorciare ulteriormente le scadenze, in particolare per problematiche legali: la modifica delle singole autorizzazioni degli operatori radiotelevisivi da parte dell’Amministrazione provocherebbe la reazione degli operatori che si rivolgerebbero ai tribunali (nello specifico: i Tribunali Amministrativi Regionali), con elevate possibilità di avere ragione od ottenere almeno un ritardo nell'adempimento. Ciò è già avvenuto in passato in casi simili. Pertanto, l'amministrazione italiana vuole convincere gli operatori a cambiare frequenza, anzichè spegnere. L’ITALIA lamenta la mancanza di proporzionalità rispetto agli obiettivi da raggiungere. Ora l'obiettivo principale per la CROAZIA è avere frequenze libere da interferenze dannose, soprattutto quando sono effettivamente in funzione. Se queste considerazioni sono ritenute accettabili, l'ITALIA propone di modificare il Progetto di parere come segue: • aggiungere la frase “o quantomeno rimuovere qualsiasi interferenza dannosa” dopo la parola “switch-off” utilizzata ovunque nei punti del par. 3 (ricordando che in ogni caso lo spegnimento avrà luogo al più tardi secondo le scadenze della tabella di marcia italiana); • modificare le attuali scadenze per renderle più proporzionate ai reali obiettivi da realizzare, basandosi anche sulle possibilità estremamente limitate di anticipare il calendario della roadmap italiana. Il prossimo incontro è previsto telematicamente il 20 Settembre. |